venerdì 22 gennaio 2016

LA TOMBA DI TUTANKAMON

Il 4 novembre 1922 Howard Carter scopre nella Valle dei Re una tomba che racchiude ancora tutti i suoi tesori: appartiene a Tutankhamon, faraone che ha regnato verso il 1330 a.C.
Si tratta di una scoperta archeologica eccezionale, la più importante mai compiuta in Egitto.
"Il 4 novembre, quando arrivai al cantiere, un insolito silenzio mi fece intuire che sarebbe accaduto qualcosa" racconta Howard Carter.
Gli operai hanno appena scoperto il primo gradino di uno scalonee, in preda all'eccitazione, mostrano il ritrovamento a Carter e si rimettono al lavoro.
Portano così alla luce dodici scalini che conducono  a una porta murata, con inscritto il nome di Tutankhamon. In quell'istante, Carter comprende di aver appena fatto una scoperta eccezionale.

La tomba di Tutankhamon è diversissima da tutti gli altri sepolcri della valle dei Re. Essa si compone di quattro stanze realizzate in fretta: l'anticamera, la camera laterale, la camera sepolcrale e la camera del tesoro. Nonostante la piccola dimensione della tomba, gli archeologi, in oltre sei anni di lavoro, hanno estratto e inventariato più di 3.500 reperti! La tomba era talmente piena di oggetti, sparpagliati a terra o affastellati in disordine, da non potervisi muovere.

L'apertura della camera sepolcrale somiglia a un racconto di fate. E' in questa sala che riposava la mummia di Tutankhamon.
Era protetta da tre sarcofaghi in oro massiccio, incastrati l'uno nell'altro (uno dei quali del peso di 110kg!).
Il tutto(complessivamente circa 1250 kg) era sistemato in un sarcofago di pietra, ricoperto da quattro casse di legno dorato.
Sul volto della mummia c'era una maschera funeraria d'oro, e sul corpo più di cento amuleti e gioielli.

In seguito alla scoperta della sua tomba intatta nella Valle dei Re, Tutankhamon è il faraone più celebre d'Egitto. Eppure il suo non è stato un regno glorioso.
Asceso al trono a nove anni, non ha potuto governare lo Stato personalmente. E' morto a diciannove anni, senza aver fatto niente di significativo.

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Un bellissimo sito per viaggiare alla scoperta delle piramidi:
http://thebanmappingproject.com/

lunedì 18 gennaio 2016

CAP.10: "IL GUARDIANO DELLE PORTE"

"Era ormai pomeriggio quando raggiunsero il grande muro che circondava la Città. Era alto e spesso, dipinto di un bel verde brillante.
Di fronte a loro, e alla fine della strada di mattoni gialli, c'era un gran portone, tutto tempestato di smeraldi, i quali al sole scintillavano talmente tanto che perfino gli occhi dipinti dello Spaventapasseri rimasero abbagliati dalla loro brillantezza"

Viaggiamo nel mondo alla ricerca di muri famosi:



 Il 9 novembre 1989 cadeva il Muro di Berlino: una data entrata nella storia che segnò nel modo più spettacolare la fine del dopoguerra, dando il via alla riunificazione della Germania
Consdierato l'emblema stesso della cortina di ferro, ossia la linea di confine che durante la Guerra Fredda divideva non solo Berlino e la Germania, ma l'intera Europa tra la zona di influenza sovietica e quella di influenza statunitense, il "Muro della vergogna" è universalmente riconosciuto simbolo indelebile della storia mondiale.
Voluto dal regime comunista della Germania dell'Est per arginare l'imponente flusso migratorio che dal 1949 aveva portato oltre 2 milioni di tedeschi dell'est a trasferirsi nella zona occidentale, il muro venne costruito in una sola notte tra il 12 e il 13 agosto 1961.
La frontiera di 155 km che divideva in due la città era fortificata da due barriere parallele di cemento armato separate dalla cosiddetta "striscia della morte": larga alcune decine di metri e circondata da filo spinato alimentato con corrente ad alta tensione, nel corso degli anni è stata più volte disseminata di mine antiuomo. Degli oltre 100.000 cittadini residenti a Berlino Est che durante i 28 anni di divisione della città hanno cercato di fuggire, almeno 136 sono morti nel tentativo di superarla.
Quel che resta oggi del Muro di Berlino - i tratti di cemento armato ricoperti di murales, la Porta di Brandeburgo, il Check Point Charlie e i numerosi luoghi della memoria - è diventato un simbolo indelebile di quegli anni drammatici, richiamando ogni anno migliaia di turisti.



 La costruzione di muri e muraglie a scopo difensivo risale alla notte dei tempi, quando per proteggere il proprio popolo e territorio da possibili invasori gli imperatori facevano innalzare grandi barriere di pietra che arginassero gli eserciti nemici. Per magnificenza, grandezza e età la muraglia difensiva per antonomasia è la Grande Muraglia Cinese, una gigantesca costruzione in muratura realizzata nel III secolo a.C. sotto il regno di Chin Shih-Huang-Ti con l'obiettivo di proteggere i confini settentrionali del regno dalle tribù mongole e collegare tra loro una serie di fortezze. 
Il muro più lungo del mondo corre dal golfo di Liao-Tung fino al Tibet, delineando il confine settentrionale della Cina con un'altezza variabile dai 4,5 ai 12 metri, mentre la larghezza raggiunge i 9,5 metri. Ma quanto è lungo? Fino a pochi anni fa si riteneva fosse circa di 6.350 chilometri, ma misurazioni più accurate ottenute nel 2009 utilizzando tecnologie più avanzate (gps, raggi infrarossi) spostarono la cifra a 8.851,8 chilometri, qualcosa come 2500 chilometri in più rispetto a quelli stimati in precedenza. Ma non è finita: nuove misurazioni del 2012 stimano che questo immenso serpentone di pietra sia lungo addirittura 21.196,18 km, più o meno la distanza tra l'Italia e la Nuova Zelanda.



Da un lato la ricca San Diego, in California, dall'altro la polverosa città messicana di Tijuana. Nel mezzo una barriera di acciaio alta 3 metri e lunga 22 chilometri, equipaggiata con sensori elettronici, torri radar, telecamere a infrarossi per la visione notturna, illuminazione ad altissima intensità, sismografi che rilevano il movimento, filo spinato oltre a un sistema di vigilanza permanente con veicoli ed elicotteri armati. Questa imponente barriera di sicurezza tra Stati Uniti e Messico, chiamata dagli americani “Muro messicano” e dai messicani “Muro della vergogna”, vede le sue origini nel 1994 quando alcune città frontaliere di California, Arizona, Texas e Nuovo Messico ne edificarono i primi tratti per arginare l'immigrazione clandestina proveniente dal Sudamerica. 
Oggi, dei 3.140 chilometri di confine tra l'Oceano Pacifico della California e il Golfo del Messico del Texas, circa 1.100 sono protetti da questa barriera di sicurezza che si estende non solo nelle aree urbane più vulnerabili, ma anche nel deserto e addirittura in mare. 
Mentre i risultati in termine di immigrazione clandestina, di lotta al narcotraffico e di terrorismo si fanno attendere, sono sempre di più i sudamericani disperati disposti a rischiare la vita pur di attraversare la frontiera ed entrare negli Stati Uniti. 



Cosa sarebbe Belfast senza i suoi muri? Barriere di cemento e mattoni, in lamiera, semplici palizzate o staccionate, con o senza filo di ferro: sono le Peace Lines dell'Irlanda del Nord, le barriere costruiti a partire dagli anni Settanta che ancora oggi tengono divise le comunità cattoliche da quelle protestanti. E che nessuno ha intenzione di abbattere. 
Mentre in altre parti del mondo intere comunità manifestano per eliminare i cosiddetti "muri della vergogna", a Belfast non solo nessuno pensa di toccare i muri esistenti ritenuti indispensabili dalla maggior parte della popolazione, ma addirittura si continuano ad allungare, alzare e a farne di nuovi, decorati con sempre più grandi e colorati murales. Dai 26 degli anni '70, all'apice dei "Troubles" - la fase più accesa dello scontro tra le due comunità - oggi si contano 88 strutture permanenti, delle quali oltre la metà attraversa Belfast. 
Sono numerosi i varchi che di giorno sono regolarmente aperti, ma quando scende la sera i check point tra i due settori vengono chiusi dalla polizia, anche se per quell'ora tutti sono già rientrati nella propria area di appartenenza. Perchè nessuno ci tiene a rimanere "dall'altra parte".



Pur non trattandosi di un vero e proprio “muro”, dopo quello di Berlino la barriera del 38° parallelo tra Corea del Nord eCorea del Sud è uno degli sbarramenti più tristemente famosi in tutto il mondo. 
Quella che in origine segnava la linea di separazione tra le zone di occupazione sovietica e americana in Corea, nel 1948 la linea del 38° parallelo diventò di fatto il nuovo confine tra le neonate nazioni coreane del Nord e del Sud, una striscia di terra lunga 246 che divide 122 villaggi, 240 strade, ferrovie, fiumi e milioni di famiglie. 
Ultimo residuo tangibile della guerra fredda, il confine tra i due Paesi è a sua volta protetto dalla “Zona Demilitarizzata Coreana”, un serpentone largo 2 chilometri che si estende entro i confini delle due nazioni. Nonostante il nome, è riconosciuta come il confine più armato del mondo. 
Lungo questa terra di nessuno disseminata di mine, delimitata da alte barriere di filo spinato e sorvegliata da oltre 1.000 posti di guardia, circa 2 milioni di soldati con armamenti convenzionali e nucleari si fronteggiano da oltre mezzo secolo, in una condizione di costante cessate-il-fuoco (non essendo mai stato firmato alcun trattato di pace, infatti, le due Coree ancora oggi sono formalmente in guerra).



 I muri di Israele crescono e diventano sempre più tecnologici. 
Risale al 2002 la costruzione della discussa “barriera di sicurezza” con la Cisgiordania: con i suoi 730 chilometri di reticolato e cemento che serpeggiano tra i quartieri di Gerusalemme e Betlemme, si snoda per l'85% all'interno del territorio palestinese e solo per il 15% a ridosso della linea di frontiera. Nato inizialmente con l'intento di separare lo Stato Ebraico dai Territori della Cisgiordania per proteggerlo da possibili attacchi terroristici, in realtà il muro di cemento alto 8 metri penetra ben al di là della “Linea Verde” istituita dalle Nazioni Unite nel 1967, creando di fatto isole palestinesi all'interno del territorio israeliano. Per questo motivo, nel 2004 il muro di Istraele è stato giudicato "contrario al diritto internazionale" dalla Corte di giustizia dell'Onu. 
La costruzione di altre due barriere risale invece a pochi mesi fa: una, alta tra i 3 e i 5 metri e lunga alcuni chilometri, andrà a rafforzare quella già esistente lungo il confine con il Libano a protezione della città istraeliana di Metulla, spesso bersaglio dei cecchini libanesi. A sud invece, in pieno deserto del Sinai lungo il confine con l'Egitto, l'esercito istraeliano sta innalzando 240 chilometri di barriera dotata di un moderno sistema di telecamere e sensori di vibrazione che, almeno sulla carta, dovrebbero scoraggiare l'immigrazione e arginare il contrabbando provenienti dal deserto.



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Tra tanti i muri eretti per segnare confini, divisioni, vecchie cicatrici o ferite aperte ne esistono altri che anzichè dividere uniscono persone e popoli di razze, religioni, etnie e orientamenti politici diversi. Sono i muri della memoria, simboli necessari per ricordare un passato che non deve essere cancellato. 
Il più antico e celebrato è il Muro Occidentale o Muro del Pianto di Gerusalemme, da migliaia di anni il centro del mondo per le tre religioni monoteiste. 
Al cospetto di quel che resta del muro di cinta costruito da Erode il Grande intorno alla spianata sulla cima del Monte Moriah ebrei, cristiani e musulmani si ritrovano a pregare tutti insieme, anche se per ragioni diverse: per gli Ebrei rappresenta il punto più sacro della Terra in cui è possibile avvicinarsi a Dio come in nessun altro posto al mondo, per i Cristiani è il luogo dove sorge la Basilica del Santo Sepolcro di Cristo, mentre i Musulmani, che lo considerano sacro per il viaggio spirituale compiuto da Maometto sul cavallo alato al-Buraq a cui si deve il nome di "muro di al-Buraq", vengono a pregare nella spianata delle moschee, costruita sui resti dell'antico Tempio di Gerusalemme.